Marsciano (domenica, 11 maggio 2025) — Una lite tra due famiglie scoppia in prossimità di una tomba al cimitero, per il Tar non esiste il concetto di proprietà privata.
di Giuseppe Patti
Una disputa cimiteriale a Marsciano si è conclusa con la decisione del TAR dell’Umbria, che ha respinto il ricorso di una famiglia contraria alla costruzione di un’edicola funeraria adiacente alla propria cappella gentilizia. I ricorrenti, rappresentati dall’avvocato Margherita Tascini, avevano contestato la concessione edilizia rilasciata dal Comune – difeso dall’avvocato Marco Luigi Marchetti – alla famiglia destinataria della nuova sepoltura, assistita dagli avvocati Michele Bromuri ed Egidia Guarducci.
Il nucleo della contestazione riguardava la vicinanza della nuova costruzione, realizzata su un’area di 7,20 mq, alla cappella di famiglia. I ricorrenti lamentavano il mancato rispetto delle distanze minime, la mancanza di spazio per eventuali interventi manutentivi e un’invasiva sopraelevazione del tetto. Inoltre, denunciavano irregolarità nell’iter amministrativo, come l’assenza del parere igienico-sanitario dell’Asl e la mancata revisione del piano cimiteriale.
Secondo il TAR, però, le motivazioni addotte non erano fondate: la concessione per l’edificazione in area cimiteriale pubblica non può essere ostacolata da pretese di natura privatistica, come quella di esigere distanze specifiche non previste dalle normative. I giudici hanno chiarito che il diritto di sepolcro non può limitare l’uso di suolo demaniale da parte di terzi, e che non esiste un diritto acquisito a impedire costruzioni nelle vicinanze.
Last modified: Maggio 11, 2025